Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

sabato 21 marzo 2015

Ragazze di campagna

Cait è una ragazzina di indole malinconica, e non le mancano ragioni per esserlo. Ancor prima che il romanzo sia iniziato, suo padre ha già mandato in malora la fattoria per colpa del bere. Quanto a sua mamma, scomparirà tragicamente entro pochi capitoli. Baba, la sua amica-nemica del cuore, non perde mai l'occasione per punzecchiarla e umiliarla, eppure le due sono e restano molto legate. In fondo ormai è più la famiglia di Baba che non il padre, a prendersi cura di Cait. E insieme le due ragazzine partiranno per il collegio. Sarà questa per loro un'opportunità o una condanna? 


Ragazze di campagna è spesso frizzante come le sue protagoniste adolescenti, o meglio come una delle due. Solo apparentemente spalla della voce narrante, Baba spicca fra tutti gli altri personaggi: simpatica, perfida, tenera, assennata, folle... Sempre coinvolge e sempre sconvolge Cait, che, se fosse per lei, se ne starebbe tranquilla a fantasticare sulla sua storia d'amore platonica con un affascinante signore di mezza età, storia che, inevitabilmente, finirà col deluderla. 

Nella seconda metà del libro il ritmo cala, a causa di imprevedibili descrizioni che, quando meno te l'aspetti, spezzano l'azione e il pathos, ma nel complesso la freschezza di Ragazze di campagna può piacere oggi come nel 1960, anno della sua pubblicazione. 

Si tratta dell primo romanzo della celebre scrittrice irlandese Edna O'Brian, nonché primo capitolo di un'altrettanto celebre trilogia (che comprende La ragazza dagli occhi verdi e Ragazze nella felicità coniugale) che è stata un gran successo negli anni sessanta del secolo scorso. Country girls, commissionato a Edna per 25 sterline dall'editore londinese per cui lavorava (si era trasferita a Londra col marito) e scritto in sole tre settimane, fu un successo, sì, ma non in Irlanda, dove invece venne proibito perché considerato troppo licenzioso.

Le sparute copie che raggiunsero Limerick e dintorni furono oggetto di condanna da parte della curia e della famiglia di Edna, con tanto di falò. Ma checché ne dica il censore irlandese di 55 anni fa, o il parroco di campagna che comprò tre copie del libro per poi bruciarle, in realtà non dovete aspettarvi niente di davvero scandaloso: Cait smette di andare a confessarsi ogni sabato solo a un paio di capitoli dalla fine, e al termine del romanzo ha 19 anni ed è ancora vergine. 

Forse quel che scandalizzava veramente gli irlandesi, più che una buffa scena di nudo e gli inconfessabili desideri di due adolescenti, era la descrizione di una società arretrata, povera, infelice, fatta di case in rovina, topi, uomini alcolizzati e donne deluse.

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