Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

martedì 5 maggio 2015

La tentazione di essere felici

Oggi parliamo del romanzo La tentazione di essere felici, di Lorenzo Marone, edito da Longanesi, un libro che ci riserva qualche sorpresa. Longanesi infatti ci prepara una confezione alla moda, con la tipica e ormai abusata copertina donna-davanti-a-portone (come in L'eleganza del riccio) e l'altrettanto tipico titolo nome-più-genitivo, come ormai d'obbligo per un romanzo di successo (si veda anche La solitudine dei numeri primi, L'ombra del vento, Il cacciatore di aquiloni, e in pratica tutti i titoli di Camilleri, come: La bolla di componenda, La stagione della caccia, La concessione del telefono, ecc...). Se poi consideriamo che si parla di violenza sulle donne, argomento di grande importanza e attualità, il polpettone didascalico e politicamente corretto sembra assicurato... Sorpresa! Non è così! Il tema anti-violenza sulle donne è in realtà periferico: al centro del romanzo c'è altro. 


Sto parlando di un narratore in prima persona originale e credibile: un anziano burbero per scelta. Solitario, egoista, disincantato e pessimista in modo autocompiaciuto, Cesare, vedovo da anni, si crogiola nei suoi difetti e nei suoi rimpianti.  La sua vita quotidiana e soprattutto il suo rapporto coi figli prendono ben presto il centro della scena, con soddisfazione del lettore.

Seguiamo con empatia i pensieri di Cesare, anche quando Marone si lascia prendere la mano da qualche paragrafo troppo letterario, in fondo agli anziani (ora sto parlando di nuovo del personaggio, non dell'autore) va concessa qualche licenza.

Il romanzo è tecnicamente ben scritto, impeccabile tipograficamente e grammaticalmente. Bisogna dire che sporadicamente la trama perde qualche colpo in termini di logica e coerenza, e che qualche capitolo è decisamente sovrabbondante. Ma la simpatia-antipatia di Cesare è tale che si chiude volentieri un occhio.

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