Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

domenica 22 ottobre 2017

Fiction 2.0

Racconti che desiderano disperatamente essere realtà. Uno che ci parla di come la realtà, una volta sbarcata in TV, diventi equivalente alla finzione. Altri che simulano documenti vari, per raccontare anche loro, indirettamente, una storia. Articoli di giornale, bibliografie e altre "pezze d'appoggio" dovrebbero confermare la veridicità dei brani che li precedono, ma a volte invece li smentiscono. Fiction 2.0  inizia così, come un concept book dal tema ben preciso. Poi però il tema sbiadisce via via, e dopo meno di 200 pagine sembra dimenticato. Il libro è ormai diventato un assemblaggio di tutto un po': poesie, racconti e interviste, attribuite a personaggi e ad autori-personaggio. Ma in fondo anche questa è realtà possibile.


Fiction 2.0 può essere visto come un libro disomogeneo, diviso in due parti. Oppure come una director's cut con aggiunta di contenuti speciali eterogenei, destinati ai fans. C'è un uso a tappeto della prima persona, declinata in diversi caratteri, tutti o quasi troppo prolissi. Avevo trovato più frizzante il precedente (e successivo: con Giulio Mozzi tutto è possibile) Sono l'ultimo a scendere. Per me a salvare il libro sono La Fede in Dio, Alzabara, Narratology e Di notte, ma come in tutti i libri di racconti scritti da chi sa scrivere, ogni lettore troverà il suo specifico set di preferiti.


Vibrisse: baffi di gatto
Giulio Mozzi, insegnante di scrittura creativa (tiene corsi e laboratori presso la Bottega di narrazione dell'editore Laurana) nonché scrittore che da anni cerca di smettere di scrivere, è il curatore di uno dei blog letterari più attivi e più seguiti: Vibrisse, bollettino di letture e scritture. 



Fiction 2.0 è così etichettato in quanto aggiornamento di un libro pubblicato originariamente nel 2001 da Einaudi, ma non preoccupatevi: "gira" bene anche tra le mani di chi non ha installato il prodotto originale.

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