Con la partecipazione della più celebre coppia di Hollywood in veste di mascotte.

domenica 15 gennaio 2017

Il mistero di Zig


Qualche giorno fa è morto, a più di 90 anni, l'importante e noto sociologo e filosofo Zygmunt Bauman. Che fosse un importante e noto sociologo e filosofo, lo confesso, io l'ho saputo dal telegiornale nel momento stesso che ne è stata annunciata la morte. Però non mi sono preoccupato più di tanto: prima di tutto ho smesso ormai da anni di meravigliarmi della mia ignoranza, e poi ho pensato che in fondo, come me, tanti non si interessano particolarmente di sociologia, e probabilmente anche loro non ne avevano mai sentito parlare prima.




Se Zygmunt Bauman fosse stato famoso, per dire, come Umberto Eco, me ne sarei accorto: a sentirlo nominare spesso, uno come un nome simile, non puoi non farci caso. E a vederlo in TV, dato che è praticamente un sosia dell'avvocato di Madame de Gli Aristogatti, pure non passa inosservato. E invece oggi ecco arrivare una (per me) inquietante sorpresa. 



Guardando i libri della classifica dei più venduti della settimana, pubblicata su ibs.it, ho scoperto che tra i primi cento ne figurano ben diciotto di Bauman! Per me è stato un colpo: da anni molti si lamentano che gli italiani sono ignoranti, che pochi leggono e chi lo fa legge soprattutto spazzatura... e invece questa settimana quasi un libro su cinque tra i cento più venduti è un saggio di Zygmunt Bauman! Com'è possibile? Pensavo lo conoscessero pochi addetti ai lavori, e invece tutti lo leggono? E' così popolare che mi chiedo come mai non gli abbiano dato un soprannome come Zig, tanto per sentirlo più familiare. Vabbé inizierò io a chiamarlo così...

Insomma come si spiega questo mistero? Oh povero me: non sarà che sono io il vero e unico ignorante italiano? Dovrò dunque anch'io mettermi, come tutti, a studiare la società liquida, qualunque cosa sia? 

Come dite? Non c'è nessun mistero? E io non devo sentirmi necessariamente il più ignorante di tutti? E perché? Ah, dite che, importanza del pensiero di Bauman a parte, si tratta soprattutto di una questione di moda, scatenata appunto dalla scomparsa del personaggio? Sì? 

E allora, ragazzi, se è come dite voi, come si spiega il fatto che tra i primi cento libri più venduti della settimana non ce n'è nemmeno uno di Tullio de Mauro?

5 commenti:

  1. Finalmente rivedo umor buono...OK..

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  2. Non saprei. Io qualche libro del grande Tullio De Mauro ce l'ho. Sul mio blog c'è anche un post del 30 dicembre 2016 che riporta alcune sue considerazioni. Grande indimenticabile De Mauro. E' stato un faro in tanta oscurità. (neanch'io conosco Zig. E' grave?)

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  3. Anch'io conosco De Mauro (più che altro tramite mia moglie), ma riguardo a Zig, non ho ancora letto nulla di suo e per ora non ho neanche nessuna intenzione di farlo... Però oggi ho trovato un saggio di Zig perfino in edicola!!! Orrore!!! Sembra che tutti gli italiani leggano Zig tranne io e te!!! PS: io non ho visto neanche il festival di San Remo, e tu? Ho paura che prima o poi, se continuo così, mi toglieranno la cittadinanza!!!!

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  4. Tralasciando la comune (gravissima) ignoranza sugli scritti di Zig, quello che comincia a preoccuparmi è il problema dei viaggi nel tempo. No, non sono impazzito, e fino a ieri credevo fossero solo affascinanti racconti di fantascienza, ma... e se ci saranno veramente? Che cosa succederà? Potrebbero anche tornare indietro, uccidere mio nonno e... farmi scomparire! La cosa non mi piacerebbe affatto. No, proprio no. Che ne pensi?
    http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/fisica_matematica/2017/03/18/costruito-il-prototipo-di-uno-wormhole-per-i-viaggi-nel-tempo_9e619d68-b6c8-4333-9dac-9dc270ebe847.html

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    1. Il dispositivo di cui parla quell'articolo sfrutterebbe da quanto ho capito effetti della meccanica quantistica: a quei livelli i comuni concetti di causalità, e quindi di sequenzialità e del trascorrere del tempo, sono poco efficaci, da cui la possibile interpretazione in termini di comunicazione istantanea o di viaggio nel tempo... Ma sono solo giochi di parole. Però per me è impossibile non fantasticare sui viaggi nel tempo: personalmente ho ancora almeno 3 trame originali per racconti o romanzi sul tema.

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